Capitolo 3
Orto Sinergico: come preparare il terreno
23 Marzo 2018 -
La prima operazione per la creazione di un orto sinergico è la realizzazione di bancali (o aiuole rialzate) con terreno scavato in loco. Dopo questa preparazione il terreno non dovrà più essere lavorato.
Perchè i bancali?
I bancali costituiscono un elemento fondamentale dell’orto sinergico poiché aiutano ad aerare il suolo compattato. Il terreno dei bancali non verrà mai più schiacciato e compattato poiché si utilizzeranno gli appositi passaggi per accedere ad essi, permettendo una fertilità spontanea.
I bancali possono essere realizzati in forme e dimensioni diverse, l'importante è poter arrivare al loro centro senza rischiare di calpestare il terreno del bancale.
La larghezza consigliata dei bancali è di 120 cm; per la lunghezza non ci sono limiti ma è consigliabile realizzare dei passaggi ogni 4 – 8 metri. L’altezza dei bancali va da 10 a 50 cm ma quella ottimale è di 30-40. La larghezza consigliata dei passaggi tra un bancale e l’altro è di 50-60 cm, in modo da poter passare con una carriola.
La forma dei bancali può essere rettilinea, curva o a mandala purché si rispettino i rapporti tra larghezza e altezza dei bancali.
Se infatti sono troppo stretti, si accentuano gli sbalzi climatici, si ha meno spazio a disposizione e occorrono più passaggi del necessario. La realizzazione di bancali rettilinei risulta in genere più funzionale durante la gestione e il loro orientamento deve essere fissato tenendo conto della pendenza del terreno e in modo da non ostacolare lo scorrimento superficiale delle acque meteoriche.
Il bancale si prepara con il terreno del posto e, nel caso in cui questo sia povero disostanza organica, si può aggiungere compost o letame molto decomposto nello strato superficiale, compensando così la perdita di fertilità dovuta alla lavorazione. La lavorazione a mano con vanghe e badili è quella più appropriata ed è comunque indispensabile per la rifinitura, mentre per sagomare lo strato superficiale, costituito da terra il più possibile fine, è opportuno usare un rastrello.
Per muovere più facilmente la terra dei passaggi è consigliabile effettuare un’aratura (per l’ultima volta) a 20-30 cm di profondità.
Nell’anno successivo alla sua realizzazione vi sarà un abbassamento “fisiologico” dell’altezza del bancale a seconda delle dimensioni delle zolle e del tipo di terreno con cui è stato realizzato.
Qual è lo stato di partenza del terreno?
Se l’orto viene realizzato su una superficie che era precedentemente incolta o un orto biologico si può procedere subito alla semina e al trapianto di piante commestibili. Qualora invece la superficie interessata fosse precedentemente un campo trattato con prodotti chimici, prima di procedere alla coltivazione di piante commestibili, occorre compiere una o più coltivazioni di piante, come senape, cicoria, trifoglio, che metabolizzeranno i residui tossici contenuti dal terreno e, disgregandosi, forniranno un apporto di sostanza organica al terreno accelerandone così l’evoluzione.
Quando giungeranno al termine del loro ciclo, le piante coltivate devono essere recise alla base, lasciando morire le radici nel terreno e la parte aerea su di esso.
In terreni fortemente compattati (ex pascoli intensivi) o diffusamente colonizzati da rovi, cardi o piante difficili da sradicare come la cannuccia di palude, è necessario un notevole lavoro di scasso e rimozione delle radici prima di procedere alla lavorazione superficiale.
Nel caso in cui sia necessario sradicare alberi o arbusti per realizzare l’orto, le radici possono essere lasciate in terra, così come pure i ceppi se non si riesce a toglierli; le radici devono invece essere tolte nel caso di eucalipti e conifere.
Infine, in terreni fortemente sfruttati e/o erosi, dove la terra è scarsa e non è possibile recuperare la quantità necessaria alla realizzazione dei bancali, è evidente che si dovrà ricorrere ad un apporto dall’esterno di terra e di compost o letame già decomposto. Nel primo anno è consigliabile coltivare piante non commestibili che accelerano l‘evoluzione del terreno o piante poco esigenti come cicoria e bietola. Se la superficie scelta è soggetta a ristagni d’acqua è opportuno piantare nelle
vicinanze salici, ontani ed altre specie che hanno un effetto drenante.
Se non sono già presenti alberi e arbusti attorno all’orto, è opportuno realizzare una siepe tagliavento con specie autoctone adatte al clima e al terreno della zona.
Ricordate: l’orto sinergico può essere realizzato in ogni periodo dell’anno ma la primavera e l’autunno sono preferibili.